La Giornata Internazionale dei Musei, promossa ogni anno da ICOM al fine di valorizzare il ruolo del museo all'interno della società, è dedicata quest’anno al tema Museums and Cultural Landscapes Musei e paesaggi culturali. Per paesaggi culturali s’intendono “le opere congiunte dell’uomo e della natura che illustrano l’evoluzione della società umana e dei suoi insediamenti nel corso del tempo, per effetto di condizionamenti fisici e/o delle possibilità offerte dal loro ambiente naturale, dalle forze sociali, economiche e culturali successive, esogene ed endogene”.
La Regione Marche, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e ICOM, si presenta per quest’occasione con una ricca giostra di incontri, estesa anche alle scuole, in cui voci provenienti da diversi ambiti culturali offrono la propria interpretazione del legame tra Museo e Paesaggio oltre a innovative proposte di promozione, valorizzazione e salvaguardia fondate su visioni artistiche e studi scientifici. Tra queste voci: la prof.ssa Lucia Tancredi, scrittrice pluripremiata, il prof. Tommaso Lucchetti, storico dell’arte, la docente Arch. Tiziana Maffei, coordinatrice ICOM della Commissione Sicurezza e Emergenza.
A questa giornata di conferenza la nostra cd Federica Biondi, insieme a Damiano Giacomelli, altro regista chiamato a rappresentare la Regione Marche all’Expo 2015, è stata invitata a esporre il suo punto di vista sull’importanza della cultura cinematografica e della partecipazione attiva di una macchina da presa e della narrazione filmica ai fini della diffusione e valorizzazione di un paesaggio culturale. Nell’occasione hanno proiettato i lavori realizzati per l’Expo in cui hanno saputo descrivere e raccontare le Marche affidando al video la garanzia documentaristica di una morfologia del paesaggio in continuo cambiamento, ma anche il valore di archivio di storie che il cinema sa raccontare prendendo spunto dalle esperienze di vita che prima di essere vissute sono state sognate. Come nella visione di una città ideale che fa dell’utopia un obiettivo prima e poi una scoperta entro il confine di un paesaggio plurale (link), o nella nutrizione di un’industria dalle mani artigianali (link), o nella costruzione di un futuro indotta dalle saggezze delle tradizioni familiari (link), o addirittura nella ricerca di un’identità perduta e poi ritrovata alla fine di un viaggio a piedi accanto a due asini (link).