Parigi accoglie la quarta mostra di Laurel Holloman - 28 tele a descrivere il linguaggio segreto dei legami.
È la sensazione che non spieghi, è l’istinto che spinge dalle radici. È l’espressione dell’istante illusorio, oltre la ricerca della percezione perfetta, come se a condurre il corpo fosse la voce del proprio doppio, distinto e altro, nascosto da qualche parte sotto la pelle. Sono di Laurel Holloman le istantanee dal mondo ai suoi occhi, nella trasformazione di un momento o un passaggio. Il volo, il procedere subacqueo, la vibrazione magmatica, il vapore che sale dalla superficie. Il tempo che sosta sulle ciglia. Un battito. Qualcosa che fugge dalla vista e dal tempo ma rimane dentro a dettare la grammatica dei sensi privati. Scavando cicatrici. Qualcosa che somiglia molto all’amore.
Tutto sembra vacuo in una dimensione astratta eppure la strada è ben tracciata. Si percorre e si vive annusando l'essenza. Laurel Holloman continua ad avanzare. Nelle sue braccia armate d'intenti c'è la direzione del suo futuro che è sempre più destino. Parigi accoglie la sua quarta mostra.